Previous
Next
AGRICOLTURA BIODINAMICA
“Le otto conferenze, conosciute con il nome di “Corso agli agricoltori” dato nel 1924 da Rudolf Steiner, costituiscono la base fondamentale dell’agricoltura biodinamica. Tali conferenze, rinnovando lo sguardo verso la natura, verso l’attività agricola e verso l’alimentazione umana, ne costruiscono sia i principi filosofici del metodo sia le indicazioni pratiche per l’applicazione. Queste indicazioni sono una preziosa fonte di conoscenza per tutti coloro che vogliono applicare o approfondire questo metodo agricolo.
Dopo l’impulso iniziale, molti successori hanno lavorato per completare questa base e adattare le indicazioni alla pratica. Tra queste figurano i nomi conosciuti in Europa: Ehrenfried Pfeiffer, Harald Kabisch, Maria Thun, Leo Selinger, Friedrich Sattler, Manfred Klett, Eckard v. Wistinghausen, Volkmar Lust solo per citarne i principali. In special modo per la Francia ricordiamo: Claude Monzies, Xavier Florin e Francois, Bouchet”, Pierre Masson Manuale pratico di Agricoltura biodinamica
Queste le parole di un uomo che ha contribuito in modo fondamentale a portare un nuovo sguardo di tipo pratico e contemporaneo nell’agricoltura, e in particolare nella viticoltura, biodinamica a livello internazionale. Pierre Masson è stato anche il maestro e grande amico anche del fondatore e direttore di Cambium Formazione, Adriano Zago, ed è proprio in questa dimensione molto legata alla professionalità e alla scienza che l’agricoltura biodinamica trova la sua più grande utilità per le aziende agricole.
L’agricoltura biodinamica in una azienda agricola, grande o piccola che sia, porta un cambio nelle priorità aziendali mettendo la salute del suolo, piante uomini e animali al centro. Si vengono a creare quindi nei nuovi capitali a supporto del normale capitale economico e finanziario e sono capitali che portano i nomi di capitale della sostanza organica, capitale delle relazioni umane e capitale umano aziendale. Non è una nuova agronomia né una nuova agronomia è piuttosto la volontà di mettere l’uomo al centro delle proprie responsabilità quando è chiamato a gestire la salute di un suolo e a produrre del cibo di qualità che ha la funzione di migliorare l’evoluzione del pensiero umano.
Dopo l’impulso iniziale, molti successori hanno lavorato per completare questa base e adattare le indicazioni alla pratica. Tra queste figurano i nomi conosciuti in Europa: Ehrenfried Pfeiffer, Harald Kabisch, Maria Thun, Leo Selinger, Friedrich Sattler, Manfred Klett, Eckard v. Wistinghausen, Volkmar Lust solo per citarne i principali. In special modo per la Francia ricordiamo: Claude Monzies, Xavier Florin e Francois, Bouchet”, Pierre Masson Manuale pratico di Agricoltura biodinamica
Queste le parole di un uomo che ha contribuito in modo fondamentale a portare un nuovo sguardo di tipo pratico e contemporaneo nell’agricoltura, e in particolare nella viticoltura, biodinamica a livello internazionale. Pierre Masson è stato anche il maestro e grande amico anche del fondatore e direttore di Cambium Formazione, Adriano Zago, ed è proprio in questa dimensione molto legata alla professionalità e alla scienza che l’agricoltura biodinamica trova la sua più grande utilità per le aziende agricole.
L’agricoltura biodinamica in una azienda agricola, grande o piccola che sia, porta un cambio nelle priorità aziendali mettendo la salute del suolo, piante uomini e animali al centro. Si vengono a creare quindi nei nuovi capitali a supporto del normale capitale economico e finanziario e sono capitali che portano i nomi di capitale della sostanza organica, capitale delle relazioni umane e capitale umano aziendale. Non è una nuova agronomia né una nuova agronomia è piuttosto la volontà di mettere l’uomo al centro delle proprie responsabilità quando è chiamato a gestire la salute di un suolo e a produrre del cibo di qualità che ha la funzione di migliorare l’evoluzione del pensiero umano.
Previous
Next
Questo modello agricolo è davvero giovane e quindi contemporaneo, ha meno di 100 anni di vita, un tempo piccolo nella storia sempre plurimillenaria di ogni tradizione agricola ed è nella sua data di nascita, 1924, che si trova uno dei tratti essenziali dell’agricoltura biodinamica: essere nata per le esigenze dell’uomo moderno.
Nessun tipo di agricoltura così diffusa è nata a inizio ‘900 per rispondere già a problemi moderni quali le conseguenze della riduzione della biodiversità aziendale, problemi dovuti ai primi concimi chimici, perdite di conservabilità di frutta verdura e diminuzioni delle caratteristiche organolettiche e nutritive dei cibi. I primi a notare tutto questo sono stati proprio gli agricoltori che hanno chiesto a Steiner, il fondatore dell’agricoltura biodinamica, come poter trovare soluzione a problemi reali.
Ecco quindi perché è fondamentale accompagnare gli strumenti tipici del metodo biodinamico come i preparati biodinamici, la creazione dell’organismo agricolo, cumuli biodinamici, la triarticolazione sociale aziendale ecc., con tutte le migliori conoscenze in campo tecnico, organizzativo, economico e scientifico.
L’agricoltura biodinamica per essere mantenuta viva ha bisogno di contaminarsi con le scienze contemporanee proprio per il rispetto del grande carattere innovativo e di cambiamento che ha avuto dal suo inizio.
La sfida quindi è proprio questa portare concretezza in una agricoltura così visionaria e capace di aver tracciato la via per tanti altri tipi di agricoltura che hanno messo rispetto del suolo e dell’uomo al centro del proprio agire.
I risultati sono parte fondamentale e non accessoria né discutibile di un metodo e così è anche nell’agricoltura biodinamica.
Un agricoltore e qualsiasi professionista del settore non può sostenere la credibilità di nessuna azione importate all’interno di un’azienda se non arrivano dei risultati tangibili, sostenibili e duraturi: da qui l’aiuto del metodo scientifico contenuto all’interno di questo metodo agricolo stesso. Diventa quindi necessario dotarsi di strumenti sia aziendali che di ricerca esterna per misurare il miglioramento nei diversi ambiti aziendali: suolo, economia, qualità dei prodotti, miglioramento della vita sociale ecc.
Poter misurare, pur con diversi metodi, la qualità del proprio operato è fondamentale perché pone criticità nell’approccio e obbliga tutti a una continua ricerca di informazioni e condivisione di esperienze altrui.
Cambium Formazione è nata proprio per questo: condividere, formare professionisti e divulgare esperienze in agricoltura biodinamica.
Nessun tipo di agricoltura così diffusa è nata a inizio ‘900 per rispondere già a problemi moderni quali le conseguenze della riduzione della biodiversità aziendale, problemi dovuti ai primi concimi chimici, perdite di conservabilità di frutta verdura e diminuzioni delle caratteristiche organolettiche e nutritive dei cibi. I primi a notare tutto questo sono stati proprio gli agricoltori che hanno chiesto a Steiner, il fondatore dell’agricoltura biodinamica, come poter trovare soluzione a problemi reali.
Ecco quindi perché è fondamentale accompagnare gli strumenti tipici del metodo biodinamico come i preparati biodinamici, la creazione dell’organismo agricolo, cumuli biodinamici, la triarticolazione sociale aziendale ecc., con tutte le migliori conoscenze in campo tecnico, organizzativo, economico e scientifico.
L’agricoltura biodinamica per essere mantenuta viva ha bisogno di contaminarsi con le scienze contemporanee proprio per il rispetto del grande carattere innovativo e di cambiamento che ha avuto dal suo inizio.
La sfida quindi è proprio questa portare concretezza in una agricoltura così visionaria e capace di aver tracciato la via per tanti altri tipi di agricoltura che hanno messo rispetto del suolo e dell’uomo al centro del proprio agire.
I risultati sono parte fondamentale e non accessoria né discutibile di un metodo e così è anche nell’agricoltura biodinamica.
Un agricoltore e qualsiasi professionista del settore non può sostenere la credibilità di nessuna azione importate all’interno di un’azienda se non arrivano dei risultati tangibili, sostenibili e duraturi: da qui l’aiuto del metodo scientifico contenuto all’interno di questo metodo agricolo stesso. Diventa quindi necessario dotarsi di strumenti sia aziendali che di ricerca esterna per misurare il miglioramento nei diversi ambiti aziendali: suolo, economia, qualità dei prodotti, miglioramento della vita sociale ecc.
Poter misurare, pur con diversi metodi, la qualità del proprio operato è fondamentale perché pone criticità nell’approccio e obbliga tutti a una continua ricerca di informazioni e condivisione di esperienze altrui.
Cambium Formazione è nata proprio per questo: condividere, formare professionisti e divulgare esperienze in agricoltura biodinamica.